• BIRRAIO DI PRESTON (IL) - CAMILLERI ANDREA
    BIRRAIO DI PRESTON (IL) di CAMILLERI ANDREA prezzo di copertina: €  10,00 Verifica Disponibilità

    in sintesi

    La storia, per i siciliani, si presenta subito, al suo primo apparire, con la smorfia violenta e assurda della farsa. Si capisce, leggendo Camilleri, che il suo piacere letterario maggiore, raccontando vicende della provincia siciliana (fatti veri su cui trama e ordisce la finzione, e quindi in sé semplici se non fossero intricate dall'essere appunto siciliane), è quello di riportare il dialogo vivo. È un piacere che si comunica immediatamente al lettore, per la particolare forza comica dell'arte di Camilleri; ma assieme al piacere, poiché il linguaggio è la casa dell'essere, e con la stessa forza e immediatezza, si comunica una specie di nucleo di verità dell'essere siciliano. L'iperbole e il paradosso della battuta, cui corrispondono l'amara coscienza dell'assurdo in cui siamo e il dolore sordo per l'immutabilità di questa condizione. Camilleri inventa poco delle vicende che trasforma sulla pagina in vorticosi caroselli di persone e fatti - qui il fatto vero, conosciuto dalla celebre Inchiesta sulle condizioni della Sicilia del 1875-76, è il susseguirsi di intrighi, delitti e tumulti seguiti alla incomprensibile determinazione del prefetto di Caltanissetta, il toscano Bortuzzi, di inaugurare il teatro di Caltanissetta con una sconosciuta opera lirica, Il birraio di Preston. E anche in questo attenersi al fondo di verità storica c'è probabilmente un senso preciso: in Sicilia non serve attendere che la storia si ripeta per avere la farsa. La storia, per i siciliani, si presenta subito, al suo primo apparire, con la smorfia violenta e assurda della farsa. Andrea Camilleri (Porto Empedocle, 1925), regista di teatro, televisione, radio e sceneggiatore. Ha insegnato regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica. Ha pubblicato numerosi saggi sullo spettacolo e un volume, I teatri stabili in Italia (1898-1918). Il suo primo romanzo, Il corso delle cose, del 1978, è stato trasmesso in tre puntate dalla TV col titolo La mano sugli occhi. Con questa casa editrice ha pubblicato: La strage dimenticata (1984), La bolla di componenda (1993), La stagione della caccia (1994), Il gioco della mosca (1995), Un filo di fumo (1997), La concessione del telefono (1998), Il corso delle cose (1998), Il re di Girgenti (2001), La presa di Macallè (2003), Privo di titolo (2205); e inoltre i romanzi con protagonista il commissario Salvo Montalbano: La forma dell’acqua (1994), Il cane di terracotta (1996), Il ladro di merendine (1996), La voce del violino (1997), La gita a Tindari (2000), L'odore della notte (2001), Il giro di boa (2003), La pazienza del ragno (2004), La luna di carta (2005), La vampa d'agosto (2006).


    dettagli del libro

    Titolo
    BIRRAIO DI PRESTON (IL)
    Autore
    CAMILLERI ANDREA
    Editore
    SELLERIO EDITORE PALERMO
    Collana
    LA MEMORIA
    Data Pubblicazione
    4-1995
    ISBN
    978883891098
    Pagine
    248
    N. volumi
    1

    Recensioni

    Data
    13/11/17
    Autore
    Fonte
    Testo
    A me è piaciuto comunque di più Il birraio di Preston (Sellerio, Palermo che è alla sesta edizione nel 1997), una serie di raccontini ottocenteschi che formano un romanzo basato sulla prosa burocratica dell'Inchiesta sulle condizione economiche della Sicilia negli anni 1875-1876 . E' nato, per sua stessa asserzione, dall'interrogatorio del giornalista Giovanni Mulè Bertolo, ascoltato nell'udienza del 24 dicembre 1875, dove si seppe che il fiorentino prefetto Fortuzzi fu allontanato dalla Sicilia perché inviso alla popolazione con la scusa che aver fatto, per forza, recitare e cantare, per l'inaugurazione del nuovo teatro di Caltanisetta, un'opera di Franco Ricci dal titolo appunto Il birraio di Preston : urla, fischi, pernacchie, "biastemie" agli interpreti, lampioni divelti, aiole distrutte, vetri rotti, carrozze ("che correvano strata strata") con donne svenute e militi a cavallo e soldati armi in pugno per ristabilire l'ordine (una vera e propria battaglia con "lancio di càntari pieni di merda e pisciazza"). Il capitoletto sul "burdello" che avvenne a Vigàta (e non a Caltanissetta), inventato da Camilleri, è un vero un capolavoro di stile, tra tuoni, lampi e vento. Fu una soprano che aveva stonato, a dare il la alla rivolta che già covava sotto le ceneri: "stonatura terribili e orrenda come un papòre, sonanda la sirena nella nebbia, fosse di colpo entrato nel tiatro". Don Tanio Licalzi ne approffitò per toccare il culo a tutte le femmine che gli venivano a tiro compresa la moglie del prefetto che in fiorentino urlò: «M"hanno to'ato il 'ulo !»